lunedì 14 febbraio 2011

Sotto questo cielo stellato

Ci credi? Seduti qui, a guardare il mare che riflette la luna e quei puntini luminosi di cui tu ora stai parlando appassionatamente. Ti guardo le mani, con cui gesticoli freneticamente, perché le stelle ti fanno impazzire, e intanto fai cadere la cannuccia che tenevi in bocca. Il ghiaccio che rimaneva della tua granita ormai è sciolto e io rigiro quello della mia con il cucchiaino. Sorrido con dolcezza ai riflessi bianchi della luna sul tuo profilo, mentre continui a disegnare con le dita larghi cerchi contro il cielo blu. Nascondi una piccola scatola nella tasca sinistra, vedo la forma che ogni tanto disegna delle leggere ombre sui tuoi pantaloni. Sorrido, facendo finta di niente; tu sai quanto mi piacciano le sorprese, sai quanto ami le tue sorprese e voglio sembrare molto sorpresa, e felice ed eccitata e commossa ed emozionata. Perché so già cosa sarà. Tu continui a raccontarmi le leggende sulle costellazioni che mi mostri ogni sera d’estate. Questa sera mi racconti la leggenda di due innamorati che dopo aver superato mille avversità riescono a coronare il loro sogno d’amore. Non ne sono certa ma credo che tu te la sia inventata al momento. Rido, quando dici che è quasi certo che alla fine non abbiano divorziato. Rimani zitto per un momento, con lo sguardo fisso su un qualcosa di imprecisato poco al di sopra delle tue scarpe, con le labbra impegnate in un sorriso di pura felicità ed emozione. È quello che hai sempre nelle grandi occasioni, come quando mi chiesi di uscire la prima volta. Mi dici che tutto questo tempo passato assieme, le difficoltà, le risate e i baci, ti hanno fatto capire quello che non vuoi perdere. Ti hanno fatto decidere di comprare un anello, dici mentre tiri fuori la scatolina che mi aveva fatto fremere mezz’ora prima, quando l’avevo intravista nella tua tasca. Ti hanno dato il coraggio di portarmi qui oggi in riva al mare, sotto migliaia di stelle come testimoni, e di farmi una domanda con la voce tremante.
“Vuoi sposarmi?”
Mi cogli alla sprovvista, non perché non so cosa rispondere, ma perché sono realmente sorpresa e felice ed eccitata e commossa ed emozionata. Con una voce tremante come la tua cerco di formare la mia risposta, ma quello che viene fuori è solo il primo singhiozzo di un lungo pianto, che porterà via ogni paura e incertezza, ogni difficoltà e dolore, che abbiamo trovato sul nostro cammino prima di incontrarci.
“Si, si, si, si” lo ripeto all’infinito, mentre la mia voce si perde nel mare blu e viola che riflette uno splendido cielo stellato.
Ti ho cercato per tanto tempo. Ti ho cercato in lungo e in largo, e non credevo di poterti trovare lì, nell’appartamento dall’altra parte della strada.
E ora capisco cosa mancava nella nostra vita prima di questa promessa. Mancava il sorriso dolce di un ragazzo appassionato di stelle. Mancavano le grandi mani che gesticolano freneticamente perché hanno troppe cose da dire. Mancava la voce tremante che non sa cosa dire per invitare una ragazza ad uscire. E ora sono qui, non ti preoccupare.
“Ti amo” sussurri da sopra la mia testa.

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